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Processo creativo di un logo: 5 fasi fondamentali

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Apple. McDonalds. Twitter. Coca Cola. Nike. Cos’è che rende questi simboli così leggendari ed iconici? E’ la bellezza della palette cromatica usata? O forse è perché spiegano al meglio cosa fa la compagnìa? In realtà, gli elementi presenti in questi quesiti non sono così importanti per un logo. Ciò che è realmente importante è la loro unicità. Essa è infatti il fattore più importante per qualsiasi logo professionale. I clienti di tutto il mondo cercano e sono disposti a pagare qualunque cifra a patto che il loro logo sia unico e facilmente identificabile. Per rispondere a queste richieste, da cosa è costituito il processo creativo di un grafico che ha come obiettivo quello di realizzare un logo grandioso? Processo creativo di un logo: 5 fasi fondamentali

 

1. Conoscere il cliente

Un grande logo è l’espressione dei valori, della cultura e dell’organico di un’azienda. Pensa al logo come a un impiegato il cui obiettivo principale è quello di essere caratteristico e rappresentare l’azienda per cui lavora nel miglior modo possibile. Che aspetto dovrebbe avere? E’ il boss o il ragazzo della porta accanto? E’ rumoroso ed entusiasta oppure discreto e saggio? 

Alla base del processo creativo per la creazione di un logo c’è proprio il porre queste domande ai diretti interessati, ovvero ai clienti. L’obiettivo è quello di conoscere quante più cose possibili sull’azienda, sulla loro cultura e il loro business e soprattutto qual è il messaggio che vogliono trasmettere con il logo.

 

2. Conoscere come verrà impiegato il logo

Questa fase riguarda la risposta ad una semplice domanda: in che modo e come verrà impiegato il logo? Saperlo è essenziale per il processo creativo del logo perché comunica al grafico cosa può e non può fare da un punto di vista del design.
Ad esempio, una compagnìa aerea richiede un impiego del logo molto specifico dal momento che il logo dovrà essere piazzato sull’ala dell’aereo, la quale essendo alta e stretta, vincola il grafico nella progettazione del logo.

Per questa ragione, valuta attentamente dove il logo deve essere posizionato in maniera tale che tu non perda tempo in idee che non possono essere messe in pratica.

3. Creare un certo numero di bozze

Creare una mole molto grande di bozze ti renderà più facile scoprire quali sono le idee buone da quelle cattive. Per via di questa semplice verità, i grafici in genere creano molte bozze nella fase di brainstorming per poi sceglierne alcune da presentare al cliente.

 

4. Rifinire

La fase di rifinitura è la più lunga perché include un sacco di revisioni riguardanti i miglioramenti e i cambiamenti per le bozze del logo presentate. A volte il cliente sceglie solo una bozza da rifinire ma spesso ne sceglie anche due o tre. I colori, i dettagli e altre varie caratteristiche vengono aggiunte, cambiate o scartate durante la fase di rifinitura del un processo creativo. Vengono anche effettuate delle prove in situazioni diverse per vedere dove il logo rende meglio – a volte un dettaglio di un logo sulla carta non rende poi bene su un edificio. La fase di rifinitura si conclude con la scelta definitiva di un logo, che viene approvato e preparato per lo sviluppo dell’identità.

 

5. Sviluppare l’identità

Come puoi immaginare, un grande logo costituisce il punto primario dell’identità di un brand di successo. Durante la fase dello sviluppo dell’identità nel processo creativo, tutte le caratteristiche di un logo vengono raccolte in un  brand book,  che descrive come il brand vuole mostrarsi al pubblico. Questo fase mostra come operare con il logo e stabilisce quali sono i colori, il layout standard e altri elementi per la creazione del materiale commerciale, in maniera tale che le aziende si assicurino che la loro identità venga preservata e sia guidata dagli stessi princìpi anche con l’apporto di grafici diversi.

 

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L’Uso dell’Effetto Trasparenza Nel Logo Design

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Quando si affacciò per la prima volta fra le nuove tendenze del logo design, molti capirono subito che l’effetto trasparenza avrebbe fatto tanta strada. E’ sicuramente un modo brillante per dare più vita ad un marchio. Ma un “logo trasparente” ben eseguito potrebbe anche aggiungere un livello eccezionale di variazione del colore e della profondità nel design. Si tratta di una tecnica elegante che i designers utilizzano anche per introdurre un senso di prospettiva al logo. Cosa c’è di meglio della trasparenza per contribuire a rendere il design più luminoso, leggero e creare l’effetto di un “marchio illuminante”? Se siete ancora dubbiosi a proposito, date un’occhiata a questa vetrina di loghi dotati di un effetto trasparenza applicato in modo creativo e particolare.

L’Effetto Trasparenza nel Logo Design

effetto trasparenza nel logo design

Questo logo “caramelloso” è stato realizzato dal designer Jared Milam. Guardate il modo in cui le lettere si sovrappongono per creare nuove tinte di ogni tonalità e la bella texture complessiva creata dall’utilizzo della trasparenza: davvero bello e particolare.

Questo è un meraviglioso esempio di effetto trasparenza applicata ad un marchio tipografico. Il logo è stato realizzato per Paranaiv, un blog di fotografia. Il design fa un eccellente uso della stratificazione per creare profondità, interesse e variazione di colore.

Il logo Pangur – Glass Craft è stato realizzato dal designer Sean O’Grady. Esso utilizza la trasparenza per aggiungere un senso di prospettiva alle ciotole accatastate. La trasparenza contribuisce anche a suggerire che le ciotole sono realizzate in un materiale fragile, un’idea incredibilmente appropriata e creativa per una società che produce vetro.

In questo logo, il graphic designer Joan Pons Moll ha usato un effetto trasparenza per creare una texture sulle piume degli uccelli e il becco.

Personalmente, amo il modo con cui la trasparenza può aggiungere un senso di “fragilità” ad un marchio digitale, come si può vedere in questo logo realizzato da Mattia Moretto. Guardate il modo in cui i puntini colorati si ripetono su entrambe la lettera “i”: dimostra attenzione del designer per i dettagli.

Con una tavolozza di colori seriamente ridotta e un uso intelligente della trasparenza, Firebrand (il designer che ha realizzato questo logo) è riuscito a creare una metropoli di intensità e un vero senso di prospettiva del suo paesaggio urbano.

La compagnia rappresentata in questo logo si chiama “WrapAround” (in italiano, avvolgente) e il designer ha utilizzato la trasparenza per creare un marchio che “si avvolge su se stesso” per trasmettere un senso di profondità. Cosa dire, questo logo è semplice, efficace e super intelligente.

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Storia Del Logo Apple

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Il logo Apple ha una storia decisamente molto particolare, ma allo stesso tempo interessante. Apple (in italiano, mela) sembra un nome strano per una società operante nel settore informatico. Ma il suo punto di forza è proprio la sua originalità. Tuttavia, quello che è incerto,  sono le origini del suo logo, su cui molte volte si è sparlato e speculato fin troppo. Per cui oggi vorrei parlarvi dell’affascinante e poco conosciuta storia che sta dietro il logo Apple e la sua evoluzione nel tempo.

Logo Apple: Storia e Curiosità

logo appleIl primo logo della società di Cupertino fu realizzato nel 1976 da Ronald Wayne, a volte indicato come il terzo co-fondatore di Apple (assieme a Tim Cook e Steve Jobs). Il logo raffigura Isaac Newton seduto sotto un albero con una mela “penzolante” che sta sopra la sua testa. Il design comprende anche una scritta poco visibile che recita: “Newton, a mind forever voyaging through strange seas of thought – alone” che in italiano equivale a ”Newton, una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… in solitudine“. Di certo, un messaggio che riassume decisamente la filosofia dell’azienda. Tuttavia, pochi ricordano questo logo, anche perché fu utilizzato solamente per il manuale dell’Apple I e altre (poche) pubblicazioni ufficiali della società.

I motivi per il quale venne in seguito radicalmente riprogettato sono facilmente intuibili: era poco chiaro e decisamente non adatto ad essere rappresentato in formati di piccole dimensioni, come sosteneva lo stesso Steve Jobs, il quale ritenne necessario un deciso cambiamento. Commissionò quindi il lavoro al graphic designer Rob Janoff, dicendogli di realizzare qualcosa di più moderno. Ecco che nacque allora la famosa “mela morsicata”, che sarebbe diventata ben presto uno dei loghi aziendali più iconici e riconoscibili della storia.

A questo punto, la domanda che ognuno di noi potrebbe porsi è “cosa c’entra una mela con un’azienda di prodotti informatici?” Domanda legittima, ma purtroppo non esistono delle risposte certe in merito, perché il design del logo Apple è circondato ancora oggi da un alone di mistero. Ecco le principali teorie in merito:

  • alcuni dicono che Steve Jobs scelse il nome Apple in onore dei Beatles, di cui era un grandissimo fan (Apple era la casa discografica fondata dalla band inglese nel 1968);
  • altri sostengono che il nome fu scelto perché la mela era considerata il frutto perfetto e si voleva quindi trasmettere l’immagine di perfezione dei prodotti Apple.
  • un’altra leggenda molto interessante è che la mela morsicata rappresenti un abile gioco di parole. In inglese la parola “morso” si dice bite: quindi si voleva creare un’assonanza fra le parole bite/byte, un riferimento più che adatto ad una società tecnologica;
  • altre fonti suggeriscono che fu usata l’immagine di una mela perché è storicamente il frutto della conoscenza, concetto basato sulla storia di Adamo ed Eva.

logo apple a coloriTuttavia, una delle storie più interessanti che ho letto a riguardo è che il logo della “mela arcobaleno” (ovvero il primo logo moderno della società) era un omaggio diretto ad Alan Turing, un matematico, crittografo e scienziato informatico inglese, i cui studi hanno svolto un ruolo considerevole nello sviluppo dell’attuale sistema informatico. Turing era omosessuale e per questo era pesantemente perseguitato all’epoca, anche perché allora era uno “status” considerato illegale nel Regno Unito. Nel 1954 si suicidò ingerendo del cianuro. Vicino al suo corpo fu trovata una mela mangiucchiata e per questo si pensò che nel frutto vi era contenuto il cianuro.

Quindi, il logo Apple può benissimo essere un chiaro riferimento a questo episodio. Apparentemente, inoltre, anche le strisce arcobaleno usate potrebbero riferirsi a questo fatto, essendo universalmente un simbolo spesso associato alla comunità gay. Tuttavia, sia il designer che la Apple hanno seccamente smentito questa leggenda!

Per quanto riguarda le strisce arcobaleno, Steve Jobs disse una volta di aver insistito personalmente per avere un logo colorato, in quanto voleva che fosse un mezzo per “umanizzare” la società. Janoff, in disaccordo con il suo datore di lavoro, disse testualmente che non vi era né capo né coda dietro la posizione dei colori!

Leggende o meno, da quello che ho potuto capire la verità potrebbe essere molto più semplice. A quanto pare, la mela fu scelta personalmente da Jobs in quanto egli da giovane lavorava nei frutteti di mele in Oregon e decise quindi di chiamare la sua neonata azienda come la sua marca preferita di mele, McIntosh (da cui derivo poi l’Apple Macintosh). Ad oggi, sembrerebbe proprio questa l’origine del nome più veritiera.

nuovo logo appleQualunque sia la sua origine, il logo multicolore Apple fu usato per ben 22 anni prima che fosse nuovamente fatto modificare da Steve Jobs. Al suo posto, fu adottato un nuovo design che comportava l’eliminazione delle strisce colorate sostituendole con un look monocromatico più moderno, che assunse una varietà di formati e colori nel corso degli ultimi anni, a seconda del supporto su cui doveva comparire. La forma complessiva del logo, tuttavia, rimase invariata. Il logo Apple fa uso di un design minimalista, dimostrando l’importanza della semplicità nel logo design.

Nonostante questo, il logo arcobaleno è spesso fonte di nostalgia per gli appassionati di Mac. Ma è anche vero che un logo monocromatico permette ad Apple una maggiore flessibilità dei suoi prodotti. Inoltre, bisogna capire che Steve Jobs era prima di tutto un imprenditore. E in un mercato molto competitivo, non poteva certo farsi trasportare dai sentimenti. Egli, semplicemente, pensò che l’azienda avesse bisogno di trasformare la sua immagine di azienda “alle prime armi” in una capace di sfornare prodotti eleganti, tecnologici ed innovativi. E per far questo, aveva bisogno di un nuovo logo a cui abbinare i propri prodotti.

Ad oggi, non sembra probabile che la Apple cambierà la sua immagine a breve termine: ma una cosa che rimarrà senza dubbio immutata è la forma del logo stesso. Perché funziona e perché è facilmente riconoscibile: una mela morsicata è più distinguibile di una semplice e banale mela intera, non trovate?

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L’Incredibile Design Del Logo Unilever

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Unilever è una multinazionale anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più famosi e diffusi nel campo dell’alimentazione, delle bevande, dei prodotti per l’igiene e per la casa come Algida, Lipton, Sun, Calvè, Dove, Axe, Bertolli, Bio Presto, Clear, Mentadent, Calvin Klein e tantissimi altri. Fondata nel 1930 tramite la fusione di diverse società, il primo logo Unilever era una semplice “U” di colore blu che rappresentava le Torri Gemelle di New York. Unilever ha cambiato il suo logo nel 2005, in occasione del suo 75° anniversario. In questo periodo, i suoi prodotti erano come un “nome di famiglia” che veniva utilizzato in tutto il mondo.

Ma pochi conoscono la simbologia del suo logo. La lettera “U” del marchio Unilever, infatti, è composta a sua volta da 25 diverse icone per rappresentare la varietà dei prodotti offerti. Vediamo ora, una per una, cosa rappresentano effettivamente le icone che compongono il suo logo.

logo unilever

I “25” Significati del Logo Unilever

  1. SOLE – Evoca le origini di Unilever (nacque infatti nella città di Port Sunlight). L’azienda voleva trasmettere “radiosità” per comunicare ai potenziali clienti i benefici dei loro prodotti.
  2. MANO – Un simbolo di sensibilità, cura e necessità. Essa rappresenta sia la pelle che il tatto.
  3. FIORE – Rappresenta la fragranza. Con questo simbolo l’azienda voleva trasmettere un messaggio positivo per i suoi tanti prodotti di bellezza.
  4. APE – Rappresenta la creazione, l’impollinazione, il duro lavoro e la biodiversità. Le api simboleggiano sia le sfide che le opportunità ambientali.
  5. DNA – La doppia elica, il programma genetico della vita ma anche un simbolo della bio-scienza. E’ l’elemento chiave di una vita sana.
  6. CAPELLI – Un simbolo di bellezza e di bell’aspetto. Situato accanto al fiore evoca pulizia e profumo, mentre appoggiato sul lato suggerisce “morbidezza”.
  7. PALMA – La palma è considerata in molti paesi l’albero della vita! Da essa si estrae l’olio di palma e le noci di cocco. Simboleggia anche il paradiso.
  8. SALSA – Rappresenta la miscelazione o agitazione. Essa suggerisce la miscelazione dei sapori e l’aggiunta di gusto.
  9. CIOTOLA – Una ciotola di cibo delizioso! Può anche rappresentare un pasto, una bevanda calda o un brodo pronto.
  10. CUCCHIAIO – Un simbolo universale di nutrizione. Simboleggia anche la degustazione e la cucina.
  11. SPEZIE E SAPORI – Rappresenta gli ingredienti freschi usati dall’azienda per i suoi prodotti.
  12. PESCE – Rappresenta il cibo, il mare o le acque dolci.
  13. SCINTILLA – Simboleggia la pulizia, la salute e l’energia.
  14. UCCELLO – Un simbolo di libertà. Suggerisce un “sollievo” dalle faccende quotidiane e ottenere di più dalla vita.
  15. TE’ – Una pianta o un estratto della pianta del tè è simbolo di crescita e di coltivazione.
  16. LABBRA – Rappresentano la bellezza, il bell’aspetto e il gusto.
  17. GELATO – Un simbolo universale di delizia, piacere e divertimento.
  18. RICICLO – Rappresenta l’impegno dell’azienda alle problematiche ambientali.
  19. PARTICELLE – Un chiaro riferimento alle notevoli ricerche scientifiche con cui vengono realizzati i suoi prodotti.
  20. FIOCCO DI NEVE – Rappresenta il congelamento e la freschezza dei suoi prodotti.
  21. CONTENITORE – Simboleggia la cura con cui vengono imballati i suoi prodotti. Potrebbe anche simboleggiare un vasetto di crema, ovvero un elemento associato alla cura personale.
  22. CUORE – Simbolo universale di amore, cura e salute.
  23. VESTITI – Rappresenta il bucato fresco e pulito.
  24. ONDE – Simboleggia la pulizia, la freschezza e il vigore.
  25. LIQUIDO – Un chiaro riferimento all’acqua pulita e alla purezza.

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I 10 Marchi Più Costosi Al Mondo

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Vi siete mai chiesti quanto valgono effettivamente i più famosi marchi al mondo? No? Eppure sono dati, a mio parere, molto interessanti per comprendere certe dinamiche economiche e di marketing correlate al marchio. A questo proposito, ogni anno il sito BrandZ effettua delle ricerche di mercato al fine di calcolare la classifica dei maggiori marchi al mondo in base al loro valore globale. E’ importante notare che questa classifica non è solo basata sulle informazioni finanziarie rilasciate dall’azienda in questione, ma anche e soprattutto sulla fiducia dei consumatori.

marchi

Classifica dei Marchi Più Costosi al Mondo

1. Google

logo googleSettore: Tech

Valore: $ 245,581 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +7%

2. Apple

nuovo logo appleSettore: Tech

Valore: $ 234,671 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +3%

3. Microsoft

logo microsoftSettore: Tech

Valore: $ 143,222 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +18%

4. Amazon

logo amazonSettore: Vendita al dettaglio

Valore: $ 139,286 miliardi

Variazione rispetto al 2016:  +41%

5. Facebook

logo facebookSettore: Tech

Valore: $ 129,800 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +27%

6. AT&T

logo at&tSettore: Telecomunicazioni

Valore: $ 115,112 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +7%

7. Visa

logo visaSettore: Servizi finanziari

Valore: $ 110,999 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +10%

8. Tencent

Settore: Tech

Valore: $ 108,292 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +27%

9. IBM

logo ibmSettore: Tech

Valore: $ 102,088 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +18%

10. McDonald’s

Settore: Alimentare

Valore: $ 97,723 miliardi

Variazione rispetto al 2016: +10%

L’unico marchio italiano nella top 100 è Gucci (80°), con un valore di $ 13,548 miliardi. Se si guarda al valore complessivo dei brand italiani, il settore più rappresentato è quello dell’abbigliamento e del lusso con 22,1 miliardi di euro (12 marchi), seguito dal settore energetico con 10,9 miliardi (2 marchi) e dalle auto con 9,8 miliardi di euro (2 marchi). Nonostante l’Italia vanti brand conosciuti a livello mondiale, i nostri marchi valgono il 5% in meno del totale di quelli di Spagna, Francia, Germania e Regno Unito.

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Tendenze Graphic Design: Le Più Usate del 2017

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Tendenze Graphic Design 2017: quali sono le più usate? Con l’avvicinarsi del nuovo anno, vi sono molte discussioni sui vari forum di settore su quali sono stati i migliori trend del graphic design. Leggere le opinioni di affermati designer credo possa essere molto istruttivo per avere una panoramica delle tendenze più interessanti del 2017.

Tendenze Graphic Design: Le Più Usate del 2017

 

Tendenze Graphic Design #1: Idee minimal

10 trend del graphic design da conoscereFra gli stili grafici più utilizzati nel 2017 vi sono sicuramente quelli incentrati sulla trasmissione di un messaggio in maniera chiara, distinta e semplice. Spesso la semplicità e l’eleganza costituiscono il modo migliore per “spezzare” la caoticità e lasciarvi un segno indelebile.

Tendenze graphic design #2: Colori più audaci

10 trend del graphic design da conoscere

Nel 2017 abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nell’uso dei colori, con molti graphic designer che hanno fatto delle scelte molto azzardate ma d’impatto, forse con l’intento di ispirare positività dopo un 2016 piuttosto avaro di idee. Abbiamo assistito ad un flusso di colori brillanti spesso correlati da una grafica unidimensionale e ad un vasto gioco di contrasti.

Una risposta al minimalismo potrebbe essere costituita dall’utilizzo di tinte brillanti, con immagini molto grassettate e contrasti cromatici netti.

Ad esempio, il nuovo logo Dropbox sfrutta il potenziale dei colori accesi per aumentare il suo appeal. Questa scelta grafica potrebbe essere dovuta al fatto che oggi i siti web devono caricarsi velocemente e gli schermi dei cellulari sono sempre più grandi: da qui la necessità di giocare con le immagini, rendendole più semplici ma d’impatto.

Tendenze Graphic Design #3: Il Ritorno Del “Brutalismo”

10 trend del graphic design da conoscere

Il brutalismo è una corrente architettonica che viene usata per la realizzazione di opere pubbliche semplici nelle idee e nei contorni. Gli edifici realizzati con questa tecnica sono essenziali nella loro concezione e grezzi nel contenuto. Appunto, brutali! Anche nel graphic design, nonostante si tratti di un trend diffuso da molti anni, nel 2017 il brutalismo ha avuto il suo grandioso ritorno. Un trionfo dell’iper-funzionalità e uno spiccato antiestetismo. La figura sopra è uno dei più classici esempi di brutalismo applicato al graphic design.

Tendenze graphic design #4: Semplificare Un Brand

10 trend del graphic design da conoscere

Nel corso del 2017, il design si è semplificato notevolmente pur, allo stesso tempo, arricchendosi. In un mondo dove regna l’esperienza dell’utente, il superfluo è stato sovrastato dalla funzionalità.

Si dà anche una grande importanza al ridurre nel minor numero di lettere possibili la maggior parte dei loghi.

Basti pensare al logo di YouTube o della F1: è possibile farne delle icone e allo stesso tempo non perderebbero la forte identità acquisita, risultando immediatamente riconoscibili.

Tendenze graphic design #5: Natura morta 2.0

10 trend del graphic design da conoscere

Nell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle, l’uso di una natura morta molto moderna è un trend che è stato usato un po’ dappertutto. Contemporanea, geometrica e leggermente astratta, questa natura morta 2.0 è stata decisamente uno dei più grandi trend del 2017.

Tendenze graphic design #6: Fascino “hand made”

10 trend del graphic design da conoscere

Sempre più brand adoperano un tipo di grafica molto artigianale ed avanguardista. Un grande esempio di ciò è la Nutella e la serie di barattoli personalizzabili, colorati, con accostamenti geometrici contrastanti, che danno al design un tocco di “fatto a mano” molto interessante.

Tendenze graphic design #7: Packaging Unidimensionale

10 trend del graphic design da conoscere

In materia di packaging, la semplicità può essere vista attraverso l’utilizzo di grafiche flat (piatte). Questo però non significa necessariamente minimalismo, ma piuttosto un’esaltazione di dettagli, testo e tono per affinare le informazioni e la grafica di base. Questi vengono quindi trattati in modo semplice e decostruito.

Ad esempio, il marchio di vini Elephant in the Room ha conquistato il mercato del vino australiano con il suo design monocromatico. Con solo le informazioni di base e delle illustrazioni intriganti, il contrasto della sua semplicità contro la complessità dei progetti dei suoi concorrenti ha assicurato all’azienda sia la distintività che un forte successo sul mercato.

Tendenze graphic design #8: 3D

10 trend del graphic design da conoscere

Il 3D è la nuova frontiera del graphic design, e sta acquisendo sempre maggiore popolarità. Lo stesso vale per il 3D monocolore, che viene adoperato sempre di più nelle campagne marketing.

Tendenze graphic design #9: Geometrie che spezzano il “dominio” dell’Helvetica

10 trend del graphic design da conoscere

L’uso della geometria nel graphic design è molto cresciuto, al contrario quello del font Helvetica si è (fortunatamente) ridotto perché i designer hanno iniziato a pensare in maniera diversa circa la scelta del solito e fidato formato tipografico.

Tendenze graphic design #10: Elementi disegnati a mano

10 trend del graphic design da conoscere

Nel 2017 le immagini disegnate a mano sono state di gran tendenza. La ragione non è difficile da scoprire: l’innegabile fascino che il tocco personale di un disegno a mano fornisce al brand è ciò che qualsiasi società cerca. 

Questo stile ripropone un approccio artigianale e meno artefatto che, in pratica, rappresenta un ritorno alle metodologie di comunicazione ”vecchia scuola”.

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15 Incredibili Cartelloni Pubblicitari

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Quante volte avete visto nella vostra città dei cartelloni pubblicitari strani e/o divertenti? L’industria della pubblicità è un mondo interessante ed intrigante. I grafici pubblicitari cercano spesso di giocare con le nostre menti per farci usare determinati prodotti. Questo è lo scopo di una pubblicità, si sa.

Ciò che forse pochi sanno, è che esiste un sacco di lavoro dietro ogni campagna pubblicitaria, a partire delle ricerche sul settore industriale di appartenenza e al modo di analizzare i gusti del consumatore. E, decisamente, non si tratta di un lavoro facile. Tuttavia, al fine di catturare l’attenzione del pubblico (ovvero la caratteristica vitale di ogni pubblicità), essa dovrà essere estremamente creativa.

Certo, se la grafica pubblicitaria in questione è posta su una rivista, sarebbe più facile per il consumatore vederla: ma se fosse posta su dei grandi cartelloni pubblicitari su una strada? I cartelloni pubblicitari di grandi dimensioni, a maggior ragione, devono cercare di esprimere il massimo della creatività. Questo perché, a velocità sostenute, l’automobilista non può assolutamente permettersi di guardare altro che la strada di fronte a lui!

15 Cartelloni Pubblicitari Molto Creativi

A questo proposito, eccovi quindici grandi esempi di cartelloni pubblicitari incredibilmente creativi che riescono sicuramente a catturare l’attenzione di chi li guarda.

1. All You Can Eat

cartelloni pubblicitari

2. Allstate Insurance

3. Anonda Milk

4. Axe

5. Berger

6. Check The Gas!

7. Coca Cola

8. Croops Paints

9. Craftsman Tools

10. Denver Water

11. HairClub

12. Martor Solingen

13. McDonald’s

14. Victoria’s Secret

15. PowerHouse Gym

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Le Bottiglie Di Coca Cola Dal Design “Maschile” e “Femminile”

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Il marchio Coca Cola non è diventato una dei più prestigiosi al mondo senza una forte attenzione ai dettagli riguardanti il design, in particolare al design del logo e ad un saggio uso dei colori nel processo di branding. Tuttavia, forse il dettaglio che più di altri ha fatto la storia di questo marchio, è la forma “couture” della sua classica bottiglia. Il suo caratteristico design è rimasto pressoché invariato da un secolo a questa parte.

Il problema, è che nessuno ha mai nemmeno osato pensare di modificare la forma della bottiglia Coca Cola! Ma perché non infrangere questo tabù? Beh, per quanto ne so, la Coca Cola non è refrattaria alle nuove idee per quanto riguarda il design dei suoi prodotti: anzi, valuta costantemente con attenzione ed interesse le nuove idee creative dei suoi designers (ma anche di quelli esterni all’azienda).

In particolare, una delle idee che ha particolarmente attirato la mia attenzione è il concetto di “maschile” e “femminile” delle bottiglie elaborato dal designer industriale francese Clément Boutillon. I suoi disegni erano ispirati dalla forma e dalle differenze esistenti fra la Coca Cola Zero e la Coca Cola Light: la sua intenzione, è quella di “dare femminilità alla bottiglia Light e creare una bottiglia Zero con delle linee più maschili”. Non pago, Boutillon creò anche un concetto di design iconico di colore rosso per il packaging delle bottiglie.

coca cola

Nella figura sopra è rappresentato il bellissimo packaging rosso (al centro), le bottiglie “maschili” (2° e 4°, da sinistra) e quelle femminili (1° e 3°, sempre da sinistra).

packaging coca cola

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5 Modi Per Ottimizzare La Navigazione Di Un Sito Su Tablet

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Quando i tablet furono immessi sul mercato, la maggior parte dei web designer hanno convenuto che il modo migliore di adattarsi a questa innovazione era quello di costruire siti web perfettamente adattabili alla visualizzazione su di essi o altri dispositivi mobili. Ma con i progressi del web design “adattivo”, ogni professionista è oggi in grado di andare oltre e costruire un sito con uno strato basilare di contenuti web, arricchendolo di funzionalità e di materiale personalizzato per tutti i tipi di dispositivi e dei contesti utente.

Come Ottimizzare la Navigazione su Tablet

Come web designer, quindi, possiamo e dobbiamo rifiutare le limitazioni che ci impongono i vari browser web per ambienti desktop e adattare al meglio i nostri siti ai vari dispositivi mobili. Per cui oggi vedremo alcuni ottimi consigli per ottimizzare la navigazione di un sito web su tablet.

1. Disabilitare il “Pinch to Zoom” sulle Pagine, ma non sulle immagini

tabletSe avete formattato il vostro sito web avendo in mente l’uso su tablet, gli utenti non dovrebbero ritenere necessario ingrandire le pagine per leggere il testo o fare clic su dei collegamenti. Ma questo non significa che lo zoom non sia una funzione chiave nei tablet. Anzi. Ad esempio, se si dispone di immagini ad alta risoluzione, gli utenti dovrebbero essere sempre in grado di poter effettuare il “pinch to zoom” ed ingrandire l’immagine per visualizzare i dettagli più chiaramente. In pratica, dovete permettere loro di cambiare la dimensione dell’immagine senza che questo significhi alterare le dimensioni della pagina.

2. Usare Dimensioni Dei Caratteri Flessibili

La forma del tablet, così versatile, lo rende molto divertente da usare. Potete tenerlo in verticale o in orizzontale, vicino al viso o a distanza. Dal momento che gli utenti possono scegliere come posizionare le loro “tavolette”, potete e dovete consentire loro di scegliere la dimensione dei caratteri che preferiscono. Questo trucco funziona molto bene soprattutto per i siti web che hanno contenuti pesanti, come i quotidiani/riviste online e i blog.

La scalabilità dei caratteri può essere fatta con JavaScript e con il rem (root em). Nel web design, un em è l’equivalente della dimensione (in pixel) definita nella regola CSS font-size. Se ad esempio impostiamo per un <div> un testo con font-size 16 pixel, 1 em sarà uguale a 16 pixel, 2 em corrisponderanno a 32 e così via. Gli em sono ridimensionabili in tutti i browser e non è necessario impostare il valore per ogni singolo elemento.

3. Compilazione Automatica Dei Campi Dati

Quando possibile, potrete aiutare coloro che accedono al vostro sito tramite tablet compilando automaticamente i campi dati. Per far questo, sarà possibile utilizzare i servizi di localizzazione di Google, la geocodifica inversa e un pò di JavaScript.

4. Siate creativi con la navigazione dei contenuti

I contenuti sono importantissimi per un sito web e non servono solo ai fini dell’indicizzazione. La navigazione fra i diversi contenuti deve essere sempre fluida e creativa. Per far questo, dovete personalizzarli con le cosiddette “calls to action” (o inviti all’azione).

Nel web design e, soprattutto, nel campo dell’usabilità di un sito, sono degli elementi, distinguibili che sollecitano il navigatore a compiere un’azione. Ovviamente, questi elementi, nelle interfacce web, diventano di enorme importanza e devono essere considerati con estrema precisione. Normalmente assumono l’aspetto di pulsanti attivi che una volta cliccati rimandano il navigatore a concludere un’azione ben precisa (un pagamento, l’inserimento di dati in un form, una procedura d’acquisto, ecc).

5. La Navigazione “Adesiva”

La navigazione “adesiva” o sticky navigation si ha fondamentalmente quando il menu di un sito web viene bloccato in una determinata posizione, in modo che non scompaia dallo schermo quando l’utente scorre lungo la pagina. In altre parole, il menu sarà sempre accessibile da qualsiasi parte del sito senza dover scorrere la pagina con il mouse verso l’inizio della homepage.

Molti designer hanno un rapporto di amore-odio con questa tecnica e per questo non è molto usata. Ma il suo pregio principale è quello di rendere la navigazione di un sito fino al 22% più veloce e può far risparmiare ben 36 secondi di tempo in 5 minuti di navigazione sul sito. Chi utilizza un tablet, statisticamente, naviga su siti di e-commerce e di shopping…e vuole farlo in maniera rapida: per queste categorie di siti, la navigazione “adesiva” può essere una funzione utile da integrare.

L’aggiunta di questi miglioramenti “adattativi” per il vostro sito web, riusciranno a trasformarlo in una moderna e sofisticata esperienza “tablet-friendly”.

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Anatomia di una Brochure: Composizione e Design

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Come abbiamo imparato in alcuni articoli precedenti, la brochure ha per un’azienda un’importanza vitale ai fini del marketing. Ragion per cui, la sua progettazione dovrà essere fatta accuratamente affinché riesca a soddisfare le esigenze del business che rappresenta.

Come Realizzare una Brochure

In questo articolo, vorrei quindi parlarvi di ciascuno degli elementi principali che compongono una brochure e tutte le cose che si dovrebbero sapere prima di realizzarne una.

1. Copertina Anteriore

anatomia di una brochure: composizione e design

La copertina rappresenta il cuore di ogni brochure. L’obiettivo della copertina anteriore dovrebbe essere quello di catturare l’attenzione del pubblico creando una sorta di legame affettivo, un bisogno di leggere o esplorare ciò che si trova all’interno della brochure. Le migliori creazioni riescono a suscitare un mix di emozioni, curiosità, intrigo, stupore ed eccitazione.

2. Ante

Se il cuore di una brochure è la copertina, le ante possono benissimo esserne l’anima. Con esse, vi si presenta l’occasione di catturare l’attenzione del lettore. Se la copertina è stata realizzata correttamente, dovrete capitalizzare il tutto tramite uno slogan incisivo e/o con un’offerta speciale.

Ad esempio, se il vostro obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza della vostra azienda e dei servizi offerti, sarà possibile utilizzare questi spazi per riassumere brevemente le vostre prospettive professionali presenti e future. Sarebbe meglio limitare la quantità di testo che si utilizza sulle ante. Ricordate, i vostri lettori avranno “tempi di attenzione” brevi: quindi cercate di usare una grafica potente e creativa insieme a “inviti all’azione” per incoraggiare ulteriormente la lettura.

3. Contenuti

Ora che avete catturato il cuore e l’anima del vostro pubblico, sarà arrivato il momento di lavorare…sul cervello! E il modo migliore per farlo è lavorare sui contenuti, ovvero le pagine tra la copertina anteriore e quella posteriore. Ora che i vostri lettori saranno emotivamente stimolati, il passo successivo sarà quello di presentare efficacemente il vostro messaggio o l’offerta dei servizi nel dettaglio, così da guidare i clienti verso la vostra azienda.

Ricordate che questi opuscoli vengono creati per diversi scopi. Il ragionamento che sta dietro le brochure aziendali o più orientate all’ambito commerciale è quello di aumentare la consapevolezza, aumentare le vendite o incoraggiare continuamente gli acquisti. Una volta che avrete compreso pienamente lo scopo della vostra brochure, sarebbe opportuno decidere come organizzare i contenuti, soprattutto in termini di gerarchia.

4. Copertina Posteriore

Adesso sarà arrivato il momento di colpire il lettore con un ben congegnato invito all’azione. La cover posteriore del vostro opuscolo è da molti “affettuosamente” soprannominata portafoglio, in quanto è il posto ideale per chiedere al lettore di comprare i prodotti/servizi offerti! Dopo il duro lavoro fatto consegnando al potenziale cliente una bellissima brochure e aver catturato quindi la sua attenzione , vi sarete guadagnati il permesso di chiedere qualcosa in cambio, come vuole la legge della reciprocità. Eccovi delle possibili idee di inviti all’azione per la copertina posteriore:

  • chiedere al lettore di mettere “Mi piace” o di “Seguirvi” sulle vostre pagine social;
  • spingere il lettore ad usare un codice sconto specifico per guadagnare o risparmiare denaro su uno dei vostri prodotti o servizi;
  • stimolare il lettore a chiamare o a mandarvi una mail in caso di dubbi o problemi;
  • dare al lettore un forte sconto se visiterà il vostro negozio, sia esso fisico o virtuale.

5. “Labbra”

Le “labbra” di una brochure sono la sezione che elenca le informazioni di contatto della società e i modi migliori per entrare in contatto con essa. Questa sezione viene spesso trascurata, non solo nella stampa, ma anche sui siti web, e-mail e varie altre forme di contatto.

Per quelli di voi alla ricerca di suggerimenti su come migliorare questa parte di una brochure, ecco un elenco delle informazioni essenziali da includere necessariamente:

  • il vostro o i vostri indirizzi e-mail, se ognuno ha uno scopo diverso;
  • il vostro numero di telefono. Se si dispone di più uffici, potrebbe essere opportuno elencarli o semplicemente fornire il numero più vicino alla posizione che state cercando di pubblicizzare con la brochure;
  • un incentivo! Spesso, non è sufficiente elencare solo le informazioni di contatto: dovete stimolare il cliente a chiamarvi o a mettersi in contatto con voi, ma dandogli sempre una buona ragione per farlo. In questo senso, un’idea potrebbe essere l’aggiunta di una frase del tipo “Per una consulenza gratuita, chiama il numero…..

Conclusioni

Riassumendo, ecco i punti salienti da attuare per migliorare l’efficacia della vostra brochure:

  • utilizzare una copertina ad alto impatto visivo evocherà una risposta emotiva potente;
  • una volta catturata l’attenzione del lettore, dovete capitalizzarla presentando il vostro prodotto o servizio nella miglior luce possibile tramite molte immagini di alta qualità, elencando anche i benefici che avrà il cliente se concretizzerà l’acquisto;
  • assicuratevi che la copertina posteriore fornisca un chiaro invito all’azione;
  • non trascurate le informazioni di contatto fornite e assicuratevi che siano accompagnate da un incentivo o un buon motivo per mettersi in contatto con voi.

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Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

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All’interno della ruota dei colori coesistono delle relazioni fra ciascun colore presente  e queste relazioni possono essere di enorme aiuto nella creazione di un logo, poiché la loro corretta combinazione può esprimere – senza molti fronzoli – il giusto messaggio che si vuole trasmettere.

I colori complementari, ad esempio, sono i colori opposti l’un l’altro (es: verde – rosso).

L’utilizzo della ruota dei colori può costituire un grande vantaggio nello sviluppo di un progetto, anche perché ciascun colore è connesso ad un determinato aspetto psicologico, seppur non si tratta di una scienza esatta poiché ciascuno di noi può sperimentare sensazioni differenti alla vista dello stesso colore.

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Colore: Teoria del significato

Il colore è un elemento che può rendere un design vincente. Ma, al contempo, potrebbe anche rovinarlo totalmente! Pertanto è fondamentale conoscere ciò che i colori comunicano:

  • Rosso: evoca aggressività, passione, forza e vitalità.
  • Rosa: evoca femminilità, innocenza, salute e morbidezza.
  • Arancio: evoca divertimento, esuberanza, vitalità.
  • Giallo: evoca positività, luce e benessere.
  • Verde: evoca tranquillità, relax e freschezza.
  • Blu: evoca autorità, dignità, sicurezza e fedeltà.
  • Viola: evoca sofisticatezza, spiritualità, mistero.
  • Marrone: evoca fedeltà alla Terra, legnosità e ricchezza.
  • Bianco: evoca purezza, verità, contemporaneità.
  • Grigio: evoca sobrietà, praticità.
  • Nero: evoca serietà, classicità, mistero, austerità.

Colore: esempi di loghi

Visa – colori complementari

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggioIniziamo con un logo molto noto che si avvale della semplicità disarmante di due colori complementari: il blu e il suo opposto: il giallo.

Il blu evoca fiducia, lealtà, saggezza e affidabilità. Può anche essere collegato a sentimenti negativi come la tristezza ma, in questo caso, tale sensazione viene scongiurata dal gioioso e caldo giallo.

Bisogna ricordare che i colori hanno molteplici significati a seconda dell’osservatore: ciò che fa la differenza è il contesto e il brand nella sua interezza.

Saggezza, ricchezza e fiducia: cosa possiamo chiedere di più ad una compagnia alla quale affidiamo i nostri soldi?

McDonald’s – colori lievemente analoghi

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Si tratta di uno dei più efficaci utilizzi del colore nella storia del logo design.

Il rosso e il giallo evocano, fra le altre cose, anche la fame. Diversi studi hanno dimostrato che il rosso può contribuire ad accelerare la respirazione e aumentare la pressione sanguigna. E’ stato evidenziato anche che il rosso faceva venire fame alle persone. E’ il colore della carne, del sangue, della salute ma anche della velocità, cosa che nel caso di un fast food è molto attinente.

Il giallo è il colore della gioia, della felicità, della socialità, è per questo che risulta una scelta quasi ovvia per questa secolare catena di fast food.

Koloroo – colori tetradici

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Questo esempio è una fantastica combinazione di colori che emanano tutta la vitalità dell’Australia. Deserti baciati dal sole, bellissime spiagge, natura – tutto molto australiano!

Il rosso delle zampe e della testa del canguro contrasta molto bene con l’azzurro del nome. Se immaginiamo i colori dell’intero logo in ordine inverso, sembrerebbe quasi che l’intento sia quello di avere una gradazione cromatica che si estende dal testo all’illustrazione – scelta che non sarebbe stata il massimo da un punto di vista estetico e visivo.

9Rules – colori complementari

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Dal rosso al verde, dalle fiamme alla vegetazione, il tutto incorniciato da un interessante utilizzo di colori armoniosamente complementari.

Rosso e verde sono infatti colori che si complementano molto bene a vicenda. Nello specifico in questo logo, attraverso un lodevole uso della spirale dei colori con l’intento di evocare passione (rosso), crescita (la gradazione di grandezze e colori) mentre allo stesso tempo si rappresenta la natura attraverso la foglia, l’osservatore rimane stupito visto che non è esattamente ciò che ci si aspetta da una società tecnologica.

FedEx – colori piuttosto analoghi

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Arancione e viola sono i colori analoghi per eccellenza, specie se si rende il viola più freddo e quindi tendente al blu piuttosto che al rosso.

La teoria riguardante l’armonia dei colori potrebbe non essere a favore di questa combinazione cromatica ma questa coppia di colori funziona in quanto nessuno dei due è più dominante dell’altro e non c’è banalità: non si tratta infatti del blu e rosso standard tipico delle compagnie di spedizione. Questa scelta dunque, fa la differenza e si impone per quanto riguarda l’originalità.

Sports Link – colori complementari divergenti

Logo design: come usare il colore per comunicare il giusto messaggio

Un altro (quasi) perfetto esempio di armonia cromatica attraverso i colori complementari divergenti.

Il simbolismo dei colori è notevole, col blu che simboleggia tranquillità, fiducia, saggezza; il verde vita, natura, giovinezza, fortuna e vigore; il rosso forza e energia. Trattandosi di una società sportiva, direi che la perfezione è molto vicina!

I colori sono chiari, non troppo vibranti e d’impatto e insieme allo sfondo scuro, contribuiscono a comunicare la serietà della compagnia.

Colore: Le regole devono essere infrante

Chiaramente, le regole che riguardano l’armoniosità cromatica non sono da intendere come vere e proprie regole, in quanto ciascuno di noi può seguirle o ignorarle a proprio piacimento. Anche per quanto riguarda la percezione dei colori, è una sensazione individuale e che quindi varia molto a seconda del fruitore.

Il rosso ed il blu erano tradizionalmente i colori più usati dalle società postali, finché FedEx non ha rivoluzionato questo concetto. McDonald’s ha lanciato il trend di utilizzare rosso e giallo per le società di fast food.

In questo caso, il designer si trova in una posizione di potere, poiché ha la capacità di superare ciò che è considerato tradizionale, osando e introducendo nuove combinazioni di colori un tempo considerate impensabili.

In conclusione, diciamo che se ci fosse un aspetto per il quale potremmo applicare il proverbio ”per infrangere le regole, è necessario che tu le conosca”, quell’aspetto sarebbe senz’ombra di dubbio quello dei colori!

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15 Esempi Creativi Di Loghi Con Lo Spazio Negativo

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Se realizzati in modo corretto e creativo, i loghi che utilizzano la tecnica dello spazio negativo sono un modo fantastico per rendere un design memorabile nel tempo. In poche parole, lo spazio negativo è un processo che usa lo spazio attorno ad un logo per produrre un’altra immagine o oggetto.

Loghi Con Lo Spazio Negativo

I loghi che utilizzano questa tecnica possono quindi visualizzare due o più immagini contemporaneamente, il che la rende un modo brillante per dare al logo un look davvero unico e particolare. Eccovi alcuni esempi molto intelligenti di loghi che utilizzano questa creativa tecnica di logo design.

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loghi con spazio negativo

Big Love

Blue Dog Properties

Cat Lounge Bar

Eagle Mountain Capital – Peter Vasvari

Funked Up

Mouse Universe

Pelican

Phokas Fotografie

Rocket Golf

Royal Clothes

Sex

Shutter Love

Storm Foundry

Wine Forest

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Come Creare Un Portfolio di Design Online

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Tecnicamente parlando, un portfolio di design è una selezione di creazioni che viene presentato al possibile committente da un professionista come esemplificazione del proprio stile e delle proprie capacità tecniche. Ma creare un portfolio efficace presuppone la conoscenza di alcune delle regole basilari del buon design. Tuttavia, è spesso facile dimenticarne qualcuna. Questo perché si tende a prestare maggiore attenzione ai progetti dei clienti piuttosto che a quelli propri.

portfolio di design

Come designer, un portfolio è essenziale per il proprio successo. Ma alla fine non si tratta solo di questo, ma di voi e del vostro lavoro. Invece di concentrarsi sulla costruzione del portfolio perfetto, bisognerebbe pensare al modo perfetto per condividere con un potenziale cliente o datore di lavoro quello i lavori che avete già realizzato. Tutto il resto verrà da solo.

A questo proposito, oggi vedremo qualche utile consiglio per creare il portfolio di design perfetto.

Come Creare Il Portfolio di Design Perfetto

  • Presentatevi immediatamente con un breve paragrafo che dice chi siete, dove vi trovate (se questo è importante per il vostro lavoro) e che tipo di mansione vi piacerebbe fare. Fate risaltare la vostra personalità, ma siate semplici. In questo modo, già al primo sguardo il vostro portfolio/sito web offrirà allo spettatore il contesto di cui ha bisogno e a cui è maggiormente interessato.
  • Aggiornate costantemente il portfolio con i nuovi progetti. Ricordate che secondo la legge sul Diritto d’Autore (art. 20), chi ha creato il lavoro ha sempre il diritto morale di rivendicare l’ideazione del lavoro, anche se ne ha concesso la proprietà al cliente o ad una agenzia pubblicitaria. Ogni designer ha quindi il diritto di inserire ogni sua creazione nel proprio portfolio.
  • Curate il vostro portfolio in modo da mostrare solo i vostri lavori migliori. Ancora più importante, date maggior risalto alle tipologie di lavoro che volete fare in futuro.
  • Rendete il vostro portfolio pulito, facile da navigare/consultare e completamente focalizzato sul lavoro stesso. In questo modo sarà più facile per chi lo guarda capire chi siete e cosa sapete fare.
  • Spendete del tempo per creare una pagina Chi Sono/About me perfetta. La vostra pagina informazioni è forse quella più importante del vostro portafoglio, perché è solitamente quella che riceve più “click” di qualsiasi altra. Create quindi una pagina che trasmetta qualcosa di diverso e memorabile su chi siete e cosa cercate.

Cosa NON Fare

  • Mai scrivere un’introduzione generica dove dite che “possedete abilità ed esperienze significative“. Oltre ad essere una forma ormai “abusata” e banale, frasi come questa non significano nulla per nessuno e sicuramente non aiuteranno il vostro potenziale datore di lavoro o cliente a capire cosa fate.
  • Progettate il vostro portfolio come un’opera d’arte a sé stante. Quando pensiamo al nostro portfolio come a un progetto personale o ad uno sbocco creativo, possiamo complicarlo o renderlo troppo giocoso, fino al punto in cui diventa inutilizzabile per la persona che deve vederlo! Ad esempio, una fantasiosa funzionalità di scorrimento orizzontale può sembrare unica e interessante per te come designer, ma nessuno cliccherà ciecamente sulle frecce next/prev (prec./pross) senza sapere dove conducono. Le persone tendono sfogliare i portfoli in modo visivo, facendo clic su ciò che interessa realmente. Non dovete quindi far “lavorare” troppo l’utente per visualizzare il vostro portfolio.
  • Spesso nei portfoli vengono omesse proprio le informazioni importanti che l’utente finale dovrebbe conoscere. Non dimenticate il vostro nome (vi sembrerà strano, ma ho personalmente visto portfoli in cui non ho trovato nessun nome o cognome!), una vostra foto (un tocco personale che fa la differenza) e le vostre abilità principali. E mai dimenticare di inserire il vostro indirizzo email.

20 Originali Esempi di Loghi Monogramma

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Per logo monogramma s’intende un simbolo grafico unitario realizzato sovrapponendo o combinando in altro modo due o più lettere o altri grafemi. Questa tecnica viene utilizzata fin dal 350 a.C. e nei secoli fu ampiamente utilizzata su monete, dipinti, sculture e persino sulle cassette delle lettere. I monogrammi sono spesso ottenuti utilizzando le iniziali del nome di uno o più individui o di una società così da formare un segno riconoscibile.

Oggi i loghi monogramma vengono talvolta utilizzati per personalizzare e decorare camicie, tovaglie, valigie o altri oggetti, ma anche e soprattutto come loghi di un matrimonio (combinando in modo particolare le iniziali della coppia). Così oggi ho raccolto per voi 20 loghi monogramma che combinano singole lettere e più lettere per creare una forte identità aziendale. Come potete vedere il risultato finale è decisamente bello, elegante ed originale.

20 Originali Esempi di Loghi Monogramma

15 Partecipazioni di Nozze dal Design Unico

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Come molti di voi sapranno, l’organizzazione di un matrimonio non è solo stressante ma richiede molto impegno e il coinvolgimento di diverse figure lavorative: wedding planner, fotografi, ristoratori, fiorai etc. Ma negli ultimi anni, anche i designers stanno assumendo un ruolo da protagonisti nel processo organizzativo. Come? Con il design del logo degli sposi e, soprattutto, delle partecipazioni di nozze.

15 Partecipazioni di Nozze Creative

Il matrimonio è un giorno unico, perché non renderlo ancora più unico? Oggi, il design delle partecipazioni di nozze è uno dei settori più creativi del design di stampa e permette ai grafici di esprimere a pieno tutto il loro estro. Gli artisti di talento possono infatti dar vita a creazioni davvero incredibili ed uniche. Eccovene un piccolo assaggio.

15 Partecipazioni di Nozze dal Design Unico


10 Temi Gratuiti per WordPress

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WordPress è considerato universalmente la migliore piattaforma software di “personal publishing” e Content Management System (CMS) al mondo. Sviluppata in PHP, consente la creazione di un sito internet formato da contenuti testuali o multimediali, che sono facilmente gestibili ed aggiornabili anche da dispositivi mobili. Ad oggi, la comunità WordPress è molto grande. Sto parlando di migliaia di designer e sviluppatori, decine di migliaia di blogger e milioni di utenti, che contribuiscono ogni giorno allo sviluppo della piattaforma con nuove idee ed innovazioni.

E, un modo molto popolare per fare questo, è sicuramente il design e lo sviluppo di temi WordPress disponibili per il download gratuito. Il loro utilizzo rappresenta un ottimo modo per dar nuova vita ad un blog o ad un qualsiasi altro tipo di sito web senza investire ulteriore denaro. E una volta che il sito è attivo e funzionante, non c’è nulla che impedisca la loro “dissezione”…costruendo su di loro e imparando da loro.

Migliori Temi Gratuiti WordPress

In questo articolo ho selezionato alcuni dei migliori temi WordPress ad uso gratuito, secondo la categoria di appartenenza e se sono stati realizzati tramite un responsive design (una tecnica di realizzazione di siti web e progetti web mobile o comunque capaci di adattarsi alle diverse risoluzioni, come ad esempio quelle di smartphone o tablet).

Se conoscete altri ottimi temi gratuiti WordPress, vi invito a segnalarceli nella sezione commenti. 

1. Flozo

CATEGORIA: Business

RESPONSIVE:

2. Parallax One

CATEGORIA: Siti Web generici

RESPONSIVE:

3. ColorMag

CATEGORIA: Blog, Magazine

RESPONSIVE:

4. Clean Retina

CATEGORIA: Blog, Siti Web generici

RESPONSIVE:

5. Mia Italloni

CATEGORIA: Ristorazione, Siti Web Generici

RESPONSIVE:

6. Xenastore

CATEGORIA: e-Commerce

RESPONSIVE: No

7. Responsive

CATEGORIA: Siti Web generici

RESPONSIVE:

8. Hueman

CATEGORIA: Blog, Magazine

RESPONSIVE: Sì

9. _ArchiTekt

CATEGORIA: Siti Web generici, Design, Blog, Portfolio

RESPONSIVE:

10. Blog-o-Folio

CATEGORIA: Blog, Portfolio

RESPONSIVE: No

Storia Del Logo Abarth

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Abarth è una delle più prestigiose case automobilistiche italiane operante nel settore delle corse (assieme a Ferrari e Alfa Romeo). Fondata nel 1949 a Torino dall’ingegnere austro-italiano Karl Abarth e da Armando Scagliarini, la società fu poi acquisita dalla Fiat nel 1971, che alla fine ne fece il suo “reparto corse”.

Come Enzo Ferrari, anche Karl Abarth (che in futuro venne chiamato, vox populi Carlo) era un appassionato di auto e un pilota abbastanza “irrequieto”. Nonostante l’amore per le quattro ruote, i suoi primi successi come pilota furono con le moto, quando aveva appena 20 anni, con la scuderia MotorThun. Dopo questa esperienza, si dedicò anima e corpo alla progettazione, realizzando con le proprie mani le prime motociclette marchiate Abarth, con cui gareggiava. Dopo non molto, un incidente lo costrinse a lasciar perdere le due ruote per dedicarsi ai sidecar.

Ancora oggi, gli appassionati ricordano la sfida che Abarth lanciò al mitico Orient Express  e che vinse, gareggiando con una sua moto! Ma la sfortuna era ancora in agguato. Nel 1939 un altro incidente scrisse la parola fine alla sue ambizioni da pilota. Paradossalmente, in questo periodo iniziò a gettare le basi dell’azienda che lo rese famoso in tutto il mondo e su cui nascerà un altro mito: il suo! L’azienda rimase indipendente fino al 1971, anno in cui venne acquistata dalla Fiat e da quel momento rimase come denominazione delle versioni maggiormente sportive di vari marchi del gruppo. La collaborazione avvenne anche a livello progettuale con la Lancia: in collaborazione con Pininfarina, venne ad esempio concepita la Lancia Rally 037.

Design Del Logo Abarth

Il logo Abarth è costituito da uno scudo che simboleggia il concetto di vittoria e di passione. Lo scorpione raffigura il segno zodiacale del fondatore, “Carlo” Abarth, che nacque il 15 novembre 1908. Questo logo cominciò ad ornare ben presto le autovetture da competizione, che furono le prime ad essere assemblate partendo dai telai acquisiti dal fallimento di un’altra storica casa automobilistica, la Cisitalia.

Colori Logo Abarth

Il logo Abarth utilizza artisticamente i colori rosso, bianco e verde presenti nella bandiera italiana. Invece, i colori rosso e giallo utilizzati nello scudo, sono rappresentativi del mondo delle corse.

Font Logo Abarth

Per quanto riguarda il font utilizzato, è un Microgramma Bold D Extended leggermente modificato.

Evoluzione del Logo Abarth

storia del logo abarth

10 Verità Sul Design

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Nell’articolo di oggi vorrei fare il punto su alcuni concetti fondamentali che ho imparato nella mia carriera nel mondo del design, in modo da darvi una serie di consigli e trucchi universali da applicare nei vostri progetti creativi.

10 verità sul design

Le 10 Verità Sul Design Moderno

1. Viviamo Nell’Era Del Design

C’è stato un tempo in cui la gente confondeva spesso il design con il “lusso”, un qualcosa che è bello…ma non fondamentale per un’attività commerciale. Ma ora più che mai, le aziende e i marchi di successo sono quelli che hanno trovato il modo di sfruttare la potenza del design per attrarre sempre nuovi clienti.

2. Il Design Deve Essere Distinguibile

I migliori marchi al mondo hanno un design che li distingue dagli altri loro competitors presenti sul mercato. Quindi, assicuratevi sempre che l’immagine della vostra azienda sia originale e susciti curiosità nello spettatore.

3. L’Importanza Del Marketing

Un buon design si “vende” da solo. Sempre! Ad esempio, nel packaging design la confezione è una parte importantissima per il prodotto, in quanto può renderlo più facile da usare, più facile da identificare, più bello. Il packaging è in grado di influenzare gli atteggiamenti dei clienti e quindi le loro decisioni di acquisto, al pari del nome del marchio.

L’importanza di questo aspetto, come altri elementi del design, è tale perché promuove un prodotto comunicando le sue caratteristiche, i suoi usi, i suoi benefici e la sua immagine. Nella moltitudine delle offerte odierne, infatti, un prodotto non avrà mai successo se non riuscirà a comunicare la propria diversità e la propria originalità. E questo, lo si può fare con un design che abbia un ottimo e immediato impatto visivo.

4. Guardare Oltre L’Aspetto Visivo

All’aspetto visivo del design viene data sempre molta enfasi. Ma sono le sensazioni che suscita ad avere più importanza. Se il vostro marchio riuscirà a suscitare sensazioni positive nello spettatore, sarà anche in grado di connettersi ad un livello più profondo di subconscio che provocherà nel consumatore un senso di affinità e familiarità con il marchio.

5. Il Contesto E’ Fondamentale

Il design vive e muore nel contesto. Alcune creazioni sembrano grandi…fino a quando si tenta di utilizzarle nel modo sbagliato o non adatto! Un buon design deve sempre tenere in considerazione il contesto nel quale verrà utilizzato.

6. Semplicità

La prima regola che ho imparato nel design è la semplicità. Un design, per essere efficace, deve essere semplice. Utilizzare troppi elementi genera solo confusione.

7. Non Tutti I Progetti…Devono Cambiare Il Mondo!

Un ottimo design può davvero cambiare il mondo. Il logo Apple e Nike sono i migliori esempi di questo. Ma sono casi rari e particolari. L’importante è che un design susciti un senso di appartenenza e familiarità fra il prodotto e il consumatore.

8. Un Buon Design Deve Essere Flessibile

Non esiste un concetto universale di buon design. Prendete il concetto di bellezza: in India viene rappresentata in un modo, in Brasile in un altro. Così a volte non è possibile ottenere un unico design per tutti i mercati, ma sarà invece necessario sviluppare un design che sia adatto ad ogni paese in cui sarà visualizzato.

9. Ogni Design Si Può Migliorare

I design “iconici” potrebbero apparire così perfetti da dover rimanere intatti per sempre. Ma in realtà, la maggior parte dei marchi iconici avranno bisogno di una “messa a punto” prima o poi. Ogni tanto, l’immagine di un’azienda dovrebbe essere rinfrescata. I loghi evergreen, come quello Coca Cola, sono casi rarissimi.

10. Il Design Non Vi Farà Diventare (Quasi) Mai Ricchi

Se pensate di intraprendere questa professione pensando di diventare ricchi in poco tempo, vi consiglio di cercarvi un altro lavoro! Questo perché si tratta di un settore molto competitivo, spesso sottopagato e i guadagni altalenanti.

9 Consigli SEO Per Web Designers

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Un design attraente e user friendly è fondamentale per qualsiasi attività commerciale che desidera trovare il successo online. Ma un sito web passerà inosservato se non comparirà nelle prime posizioni di un motore di ricerca. Il problema di molti web designers moderni è che danno troppa importanza all’estetica del sito cercando di dargli un aspetto accattivante, invece di concentrarsi sul loro posizionamento.

9 Consigli Seo Per Web Designers

Consigli SEO Per Web Designers

Al giorno d’oggi, il lavoro di un web designer deve essere più basato sul SEO (Search Engine Optimization) che sull’aspetto grafico. Anche se, a dire il vero, molti non ne sanno ancora abbastanza da creare un sito web completamente ottimizzato per i motori di ricerca. Quindi, è importante che un web designer capisca il valore che ha oggi il SEO per il successo di un sito web. A questo proposito, vediamo alcuni consigli utili.

1. Migliorare il Codice…Più Che Il Design

Ciò che è visibile “ad occhio nudo” non è l’unica parte di un sito web che dovrebbe essere ben fatta. Invece, bisogna concentrarsi anche ciò che è invisibile. Sto parlando del codice con cui viene progettato. Quando si costruisce un sito web, si utilizza un codice semantico per creare un processo semplice e pulito. Utilizzando i tag descrittivi per strutturare le pagine, i motori di ricerca saranno in grado di leggere e comprendere i contenuti in modo migliore.

2. Utilizzare Le Immagini In Modo Saggio

Come designers, vogliamo far apparire tutto nel miglior modo possibile. E l’uso delle immagini migliora le informazioni mettendole in una luce visivamente più attraente all’occhio umano. Agli occhi di Google, però, il contenuto di un’immagine non sarà visto per lo scopo per cui lo abbiamo pensato noi! Evitate quindi la sostituzione del testo con immagini: invece, cercate di utilizzare l’immagine per completare le parole in modo che le parole chiave siano ancora facilmente identificabili dai motori di ricerca.

3. Pianificare Il Tag Title

I tag title rappresentano la prima riga di testo visualizzata nella pagina dei risultati dei motori di ricerca (SERP, Seach Engine Result Page). Essi non sono solo fondamentali per una strategia SEO efficace, ma sono anche un elemento chiave nel design di una pagina web perché “dicono” ai motori di ricerca e ai visitatori di cosa tratta. Quindi, i tag title dovrebbero sempre includere le parole chiave più importanti (senza “duplicati”) ed essere facilmente leggibili dai visitatori. E’ essenziale che essi siano inoltre inferiori ai 65 caratteri o Google non li mostrerà.

4. Nome Dominio Coerente Con Parole Chiave

Se il nome di dominio o URL non avrà nulla a che fare con le parole chiave scelte, non solo renderà difficile per i visitatori e potenziali clienti trovarvi, ma non farà migliorare neanche il vostro posizionamento. E’ vitale che essi siano entrambi rilevanti per la pagina web e descrivano il suo contenuto con precisione.

5. Assicuratevi Che La Navigazione Sia “Google Friendly”

Anche se un sito che utilizza elementi in Flash potrebbe apparire divertente per gli utenti, i motori di ricerca avranno difficoltà a “leggere” e posizionare un sito che li utilizza. Per creare una navigazione del sito che sia gradita a Google, sarà necessario sviluppare una buona struttura che gli “spider” di ricerca possano seguire. Questo dipenderà dal vostro testo e dal codice HTML, utilizzando nei tag title, header tags e alt tags parole chiave specifiche.

6. Realizzare una Sitemap

Tutti vorrebbero che il proprio sito sia molto visibile e cliccato. Per far questo sarà necessario creare una mappa del sito (o sitemap) in HTML dettagliata, così da collegare efficacemente le singole pagine. Questo aiuterà sia gli utenti che i motori di ricerca a trovare il contenuto facilmente. Esistono servizi che possono crearla in modo automatico, come Xml-SiteMaps. Se il vostro sito utilizza invece la piattaforma WordPress, usate un plugin che faccia questo lavoro per voi.

7. Utilizzare Contenuti Che i Motori di Ricerca Possano Leggere

Poiché il contenuto è la forza vitale di ogni sito, esso dovrebbe essere progettato in una struttura adeguata per la lettura da parte dei motori di ricerca. Questo perché siti web con pochi contenuti (o di scarsa qualità) rappresentano la maggioranza del web e quindi saranno maggiormente in “lotta” fra loro per riuscire ad emergere nei risultati di ricerca. Solitamente, questo potrà essere evitato se verrà effettuata una corretta pianificazione in fase di progettazione, dotando il sito di contenuti aggiornati e di ottima qualità.

Assicuratevi di considerare ciò che rende la struttura del sito buona e facile da leggere, come titoli, sottotitoli, paragrafi e link. Il Google Webmaster Tool può venirvi in soccorso elencandovi eventuali tecniche Seo errate e problemi riscontrati attraverso gli occhi di Google. Ma questo strumento permette inoltre di avere informazioni fondamentali su query di ricerca, ed è anche possibile suggerire direttamente la sitemap a Google. Anche Google Analytics è uno strumento importante ed essenziale per ogni webmaster. La nuova versione ha introdotto delle funzionalità molto utili, come quella che elenca il Flusso di visitatori: in una sola schermata potrete vedere in maniera comoda e veloce il percorso che fanno gli utenti sul vostro sito.

8. Pensare alle Corrette Parole Chiave

Utilizzare una quantità equilibrata di parole chiave corrette gioca sempre una parte importante in una qualsiasi campagna SEO. Utilizzate una selezione di quelle più rilevanti, ma non abusatene. Mettetele poi in posti diversi ed appropriati (heading tags, meta descriptions, tag title, ecc).

9. Velocità di Caricamento Pagine

Non c’è niente di più frustrante per un utente del dover aspettare il caricamento di una pagina web! Quel che è peggio è che anche un sito web ber realizzato dal punto di vista del design potrebbe essere dimenticato in fretta se non verrà prima migliorata l’esperienza utente. Agli occhi di Google, è ancora più fondamentale avere un sito web che si carichi velocemente e, con il nuovo algoritmo Penguin, questo fattore diventa determinante nella classifica di ricerca. Come designer, realizzare un codice “snello” dovrà quindi essere prioritario ai fini del caricamento veloce.

ANALISI SITO WEB – POSIZIONAMENTO

8 Leggende sul Lavoro di Grafico

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Chiunque di voi faccia il designer o grafico sa bene che si tratta di un lavoro stressante e difficile, ma anche molto gratificante. Tuttavia, nella mia carriera mi è capitato spesso di sentire affermazioni da parte di clienti o persone estranee al mondo del design che mi hanno lasciato interdetto, tanto da farmi venire dei dubbi sul perché abbia scelto proprio questo lavoro!

8 leggende sul lavoro di grafico

I Falsi Miti sul Lavoro di Grafico

In giro, esistono molte leggende metropolitane sul lavoro di grafico e sui vantaggi del fare questa professione. Ma oggi ci terrei a chiarire alcune questioni e sfatare certi falsi miti che girano troppo spesso intorno a questo settore.

1. Il Designer Fa Un Lavoro Semplice e Divertente

Fra tutti gli aggettivi che si possono dare al lavoro di grafico, sono da escludere “semplice” e “divertente”. Molti pensano che al designer piaccia usare dei programmi per ore ed ore, pensando che sia un divertente passatempo che lascia inoltre anche molto tempo libero. Non è così. Mi capita spesso di sentire colleghi che hanno una vita sociale pari a zero o che vorrebbero addirittura cambiare lavoro!

2. I Creativi Non Hanno Regole

Spesso si tende a pensare che la grafica sia un lavoro per persone vivaci ed estroverse che non si prendono troppo sul serio, dove si lavora senza ritmi forsennati e scadenze precise. Un giorno sì, due no, dipende da come ci si sveglia. Insomma, quasi un gioco.

Nel design esistono però tante regole a cui attenersi. Riguardano i colori, i font, la simmetria e altro ancora. Quindi, non trovo giusto quando il lavoro di grafico venga considerato poco serio.

3. Seguendo Tutorials Su Internet Chiunque Può Diventare Un Grafico

Su internet si possono trovare molti tutorials, programmi, foto, clip art, template che aiutano tanto in questo lavoro. Ma internet non trasforma nessuno in grafico! Per fare questo lavoro sono necessarie preparazione, esperienza, gusto, creatività, passione, tecnica, metodo e tante altre cose che, sfortunatamente, non si trovano o si possono imparare online.

4. Chi Si Diploma Allo IED Trova Subito Lavoro

Una delle migliori scuole italiane ed europee che insegnano e rappresentano l’eccellenza del design è sicuramente lo IED di Milano (Istituto Europeo di Design). E visto il prestigio di cui gode questa scuola, molti tendono a pensare che i suoi diplomati riescano a trovare lavoro più facilmente rispetto ad altri, fornendogli al contempo un contratto a tempo indeterminato in una prestigiosa agenzia. Salvo poi deprimersi al primo colloquio andato male! Un diploma allo IED aiuta, ma ciò non significa che la strada sarà in discesa e priva di ostacoli.

5. I Grafici Guadagnano Bene

Per carità, non diciamo sciocchezze! Non è che io mi stia lamentando del mio stipendio, ma non è così, purtroppo. È un luogo comune. Il lavoro di designer è oggi diventato sempre più inflazionato e competitivo. Non potete immaginare quanti “professionisti” improvvisati ci siano in giro che sono disposti a lavorare per due soldi, con un inevitabile impoverimento della qualità dei lavori…e dello stipendio di un designer professionista!

È un continuo gioco al ribasso. Da un lato gli pseudo-grafici che, oltre a non avere esperienza e titoli per esercitare, non conoscono nemmeno i più elementari parametri economici per valutare un lavoro. Perché pagare un lavoro 100 Euro se quello me lo fa a 20? Dall’altro i professionisti veri che faticano a stare sul mercato in quanto economicamente poco competitivo. Purtroppo, i clienti oggi valutano più il lato economico che la qualità effettiva del lavoro.

6. I Designer Hanno Il Dono Della Telepatia

Personalmente, se proprio dovessi possedere un superpotere, preferirei avere il teletrasporto! Nel mio lavoro, capita spesso che un cliente non abbia le idee chiare. Almeno fino a quando non gli invio le prime proposte, in cui dice che non rispecchiano quello che voleva. In questi casi, il cliente solitamente non riesce a spiegare quello che vuole…semplicemente perché non lo sa nemmeno lui!

Facendo mea culpa, forse da parte del grafico dovrebbe esserci più attenzione nel chiedere informazioni al cliente, ma è pur vero che non possiamo chiedere tutto. E certamente non possiamo lavorare “ad oltranza” fino a quando al cliente si accenderà la lampadina. Produrre un lavoro perfetto al primo colpo, indovinando i suoi desideri, è quasi impossibile.

7. Il Grafico…è Anche Un Informatico

Personalmente, so usare il computer e le mie competenze vanno ben al di là dei semplici Illustrator e Photoshop. Ma non si può pretendere che il grafico faccia anche il lavoro di competenza altrui. In giro c’è gente convinta che i designer possano anche progettare e gestire reti, assemblare computer, sviluppare software ecc. A volte mi sento chiedere: “Tu che usi il computer, potresti risolvermi questo problema…” Ma la grafica e l’informatica sono due cose ben distinte.

8. Il Grafico Può Risolvere Ogni Problema…Grafico!

A molti colleghi capita spesso che i clienti, a causa della loro ignoranza in materia grafica, facciano richieste del tipo: “Non esiste un modo più semplice?”, “Ho una foto ma è sfocata, possiamo renderla nitida?”, oppure “Quest’immagine è in bianco e nero, possiamo trasformarla a colori”. Ma una delle mie preferite è sicuramente “Il colore mi piace molto, ma potete cambiarlo?” Nella mia carriera, anche a me è toccato ascoltare richieste che voi umani non potete neanche immaginare!

Purtroppo, anche il computer più supertecnologico ha dei limiti oltre i quali non riesce ad andare. Idem per il grafico. Un design ben fatto richiede tempo, duro lavoro, creatività e concentrazione. E anche se esistono filtri di base che possono dare un look apparentemente accattivante ad un’immagine se si vuole ottenere un risultato professionale esistono molte operazioni da fare manualmente, senza l’ausilio di plug-in o filtri vari (che personalmente non amo molto). Ricordate che un ottimo lavoro non è mai dovuto a segreti o filtri magici, ma solo al duro lavoro del creativo che lo ha realizzato.

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